Se lo Yoga ci permette di sperimentare uno stato di pienezza nella nostra vita, le vie per praticare e approssimarsi a questa modalità dell’essere sono molteplici. La tradizione indiana, estremamente variegata e tutt’altro che monolitica al suo interno, individua strade differenti[1] che, come sentieri, risalgono i versanti di una montagna e si uniscono in corrispondenza della cima.
L’hatha yoga, di derivazione tantrica, è un approccio che lavora con il corpo. “Ha” e “tha” stanno a indicare il sole e la luna, ossia i due principi complementari (maschile e femminile) che abitano l’essere umano e che, quando in armonia, donano equilibrio e salute alla persona. Hatha significa anche forza ed in effetti le posture fisiche (asana) che si praticano conferiscono vigore al corpo e forza alla capacità di concentrazione. Il corpo gradualmente diventa più flessibile e si irrobustisce, si stabilizza una postura corretta e migliorano le asimmetrie e debolezze a carico della colonna vertebrale e delle articolazioni. Il lavoro sul corpo è integrato da un lavoro sulla respirazione che, da affannosa, corta e bloccata quale è comunemente, può lentamente sbloccarsi, diventare più libera e profonda, promuovendo uno stato d’animo tranquillo e un maggior equilibrio interiore. Il respiro è il veicolo privilegiato attraverso il quale possiamo lavorare sull’energia vitale (prana) che scorre dentro di noi; la parte dell’hatha-yoga dedicata a sbloccare la respirazione viene chiamata pranayama. Le posture dello yoga (le asana) e gli esercizi di respirazione (il pranayama), oltre ad essere la materia fondamentale dell’Hatha Yoga, rappresentano il terzo e il quarto momento delle otto membra (astanga) dello Yoga descritte dal più importante sistematizzatore di questa tradizione, Patanjali. La meditazione, in questo resoconto, rappresenta il sesto e il settimo momento di questo cammino. L’ultimo stadio è quello della realizzazione di una integrazione suprema fra il soggetto e la realtà, quella che abbiamo definito un’esperienza di pienezza d’essere. Yoga è quindi sia la via, sia la meta.
[1] (jnanayoga - yoga della conoscenza, bhaktiyoga - yoga della devozione, karma yoga - yoga del lavoro disinteressato, kriya yoga - yoga dell’azione rituale, tantra yoga - yoga della espansione)