Lo yoga è una pratica millenaria che apporta benessere sul piano fisico, mentale ed emozionale. In effetti grazie allo yoga possiamo contrastare il mal di schiena, i dolori articolari, gli squilibri ormonali, il mal di testa, la difficoltà a digerire, ad addormentarsi e così via. Possiamo gestire meglio lo stress e il carico emotivo. La qualità della nostra respirazione migliora, si stabilisce una sensazione di equilibrio sul piano esistenziale e aumenta la capacità di concentrazione mentale. Questi sono generalmente i motivi che spingono le persone ad avvicinarsi a questo meraviglioso mondo, e sono tutti motivi più che validi per incominciare. Va chiarito, però, che sebbene tutto ciò sia vero, si tratta di riflessi o effetti secondari, ma non del cuore stesso dello Yoga. In sanscrito Yoga significa unione, integrazione, sintesi. Sintesi di mente e corpo, di io e mondo e di tutte le contrapposizioni che caratterizzano il modo in cui tendiamo a concepire e a sperimentare ogni aspetto della nostra vita. In effetti, ciò che ci permette di diventare abili e capaci di destreggiarci con successo nella vita, l’affascinante processo del crescere e diventare grandi, è anche un percorso di progressiva scissione dal mondo. Imparando a sezionare, analizzare e definire il mondo con le parole e i concetti, al contempo lo perdiamo, perdiamo cioè il contatto diretto con la realtà. È per questo che i ricordi dell’infanzia hanno quel sapore e quella pienezza così particolare, che fatichiamo a ritrovare nelle nostre esperienze di adulti. Il bambino è talmente unito al mondo che quando mangia una mela, diventa una cosa unica con la mela, quando corre sul prato, diventa “corsa allo stato puro”, senza mediazioni e interferenze, cioè senza viversi come un’entità separata. Sarebbe bello riappropriarci di questo vissuto in presa diretta della realtà, senza perciò svalutare o rinnegare tutto il bagaglio di esperienze e conoscenze che ci hanno permesso di diventare grandi. Ecco, potremmo definire lo yoga come un’apertura all’istante e alla presenza, nella quale le opposizioni, le distanze, i dualismi, caratteristici delle nostre strutture mentali, si risolvono in una pienezza d’essere.