tra_il_fare_e_il_lasciar_accadere.pdf | |
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Come Introduzione preliminare al tema dello Yoga, consiglio la prima parte del grande classico di Desikachar, allievo e figlio del grande maestro Indiano che ha avuto un ruolo fondamentale nel delineare lo Yoga Moderno: Krishnamacharya. In prima battuta sconsiglio la seconda parte del testo un po' dogmatica... alla fine del testo si trova anche una discreta, ma molto libera versione degli Yogasutra (Aforismi sullo Yoga)
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Come Manuale Illustrato di facile consultazione rimarrei sui testi di Iyengar (anch'egli discepolo, nonché genero, di Krishnamacharya) e dei suoi allievi, per la chiarezza delle immagini, per la nomenclatura sanscrita delle asana (universalmente riconosciuta) e per la precisione degli allineamenti.
Alcune riserve sull'esecuzione di svariate posture. In particolare consiglio di non prendere ispirazione dalle immagini e i suggerimenti per la posizione del cane a testa in giù: nella variante Iyengar si produce un eccessivo carico e stress sulle spalle. In generale per l'esecuzione delle asana rimando alle indicazioni e agli avvertimenti che vengono forniti da me a lezione e che rappresentano il frutto di una combinazione di insegnamenti orali e scritti messi insieme negli anni. |
Se l'edizione a fianco non fosse rintracciabile, ci si può orientare su un malloppone molto completo e utile di Iyengar che, a livello di immagini, è però decisamente meno d'impatto.
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Libro cult che racconta la storia di formazione del maestro Swami Rama (i cui ultimi anni, peraltro, sono stati al centro di un controverso sex-scandal). È divertente da leggere perché vi è racchiusa una costellazione di temi e luoghi della saggezza orientale. Il fatto di non condividere il “culto personale del Guru” che traspare da questo testo non impedisce tuttavia di apprezzarne alcune indicazioni, immagini e momenti che sono il risultato di una saggezza millenaria che si tramanda da generazioni di praticanti in certe parti del mondo.
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Il primo passo è l’antecedente storico di canzoni come “Don’t worry be happy” di Bobby McFerrin e “Happy” di Pharrell Williams. L’altro riprende un tema a noi caro che è quello dei Sankalpa.
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Come compendio sulla versione tradizionale e sui luoghi comuni, e non, dello yoga e per la sua vena fabulistica, nonché a tratti stereotipata, ma sicuramente di piacevole lettura... con l'avvertimento che il testo è parecchio autocelebrativo e quindi deve essere letto con una certa benevolenza critica, che peraltro vale in generale per tutti i libri menzionati.
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Per controbilanciare due biografie ascetiche e, a tratti quasi puritane, ci vuole l'affascinante romanzo di Odier sulla formazione tantrica di un occidentale in India...
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