Lo yoga è diventato ormai un vero e proprio fenomeno globale che, in maniera trasversale, coinvolge persone appartenenti a differenti culture, tradizioni, estrazioni sociali e background. Dopo che il primo ministro indiano Narendra Modi ha decretato la giornata mondiale dello yoga, portando milioni di persone a praticare contemporaneamente, è fondamentale chiedersi che cosa renda lo yoga così determinante per così tante persone. Non è più sufficiente approcciare questo campo unicamente sulla scorta di suggestioni di matrice esotica o new-age, ma è necessario esplorarlo senza pregiudizi, come un autentico fenomeno. Ci si accorge così che la specificità dello yoga è il fatto di essere uno dei pochi ambiti nei quali abbiamo accesso ad esperienze pure, ossia esperienze non mediate da concetti o strutture mentali. In un quotidiano costantemente mappato, selezionato e ripensato, il metodo dello yoga rappresenta un'oasi nella quale mettere tra parentesi tutto l'ingombrante bagaglio di conoscenze, giudizi e pregiudizi con cui siamo costretti a orientarci nella realtà per massimizzare i benefici e minimizzare i danni, reali o presunti. In sostanza ciò che è così unico e irripetibile nello yoga è il tentativo di sospendere, almeno provvisoriamente, la trama interpretativa nella quale siamo calati per incontrare un'esperienza il più possibile originaria e sorgiva, e quindi autentica. Facciamo esperienza di ciò che appare, così come appare alla nostra percezione sensibile, prima di qualsiasi assegnazione di significato da parte nostra, in altre parole, facciamo esperienza della realtà come puro “fenomeno”. Ritroviamo cioè quel contatto diretto con il mondo che abbiamo perso diventando grandi e che invece rendeva le nostre esperienze di bambini qualcosa di succoso, intenso e pieno. Nello yoga si ha accesso, attraverso il corpo, al fenomeno inteso come essenza, tanto ricercato da un'importante corrente della filosofia contemporanea. Se la fenomenologia però fatica a trovare una pratica che consenta l’accesso diretto al mondo dei fenomeni, lo yoga fornisce l'anello di congiunzione fra l'intuizione dell'esistenza di un piano fenomenico e la possibilità di farne realmente esperienza. Lo yoga riesce ad arrivare al fenomeno perché sposta il centro di gravità dalla sfera mentale a quella percettiva e sensibile. I dualismi fra soggetto e oggetto, spirito e materia, io e mondo, fra i quali da sempre ci siamo dibattuti, si trovano ad essere polverizzati dal "fenomeno yoga": un'esperienza incarnata del mondo e per ciò stesso finalmente integrata e totale.