Lo stile di Hatha Yoga che propongo prevede una integrazione fra i movimenti corporei e la respirazione. Vi-nyasa Krama significa posizionarsi (nyasa) in maniera speciale (vi) e con estrema gradualità (krama). È stato il maestro indiano Krishnamacharya agli inizi del secolo scorso e successivamente suo figlio Desikachar a diffondere questo metodo fluido nel quale si transita da una postura alla successiva, coordinando il movimento corporeo alla respirazione e alla concentrazione mentale. Nell’approccio che ho adottato provo a coniugare la transizione dolce e fluida tipica dello stile Vinyasa con l’attenzione al corretto ed esatto allineamento corporeo che caratterizza lo stile statico Iyengar e l’intensa concentrazione presente nella tradizione Sivananda . Il risultato di questa sintesi di stili è un approccio che, lungi dal trasformarsi in un susseguirsi vorticoso di esercizi ginnici, rimarca l’esigenza di concatenare i movimenti e al contempo quella di sostare con attenzione nelle singole posture, affinché i plessi energetici che costellano il nostro corpo vengano stimolati. Il mio tentativo è quello di coniugare il transitare in maniera fluida e senza rigidità da una posizione alla successiva, come in una danza, con l’entrare, attraverso l’asana, in uno stato di quiete e concentrazione. Potremmo quindi definirlo un Flow contemplativo. Ho cercato di tenere insieme gli aspetti più importanti di metodi diversi con l’intento di rimanere il più possibile vicino alle esigenze del nostro corpo. Lungi dal ricercare purismi o estremismi di sorta - purtroppo così frequenti nel panorama dello yoga contemporaneo - che rischiano di aggredire il corpo costringendolo in posizioni perfette ed eccessivamente schematiche, questo approccio vuole circondare il corpo, nella convinzione che la strada per rinforzarlo e temprarlo non passi attraverso la forzatura e la sofferenza, ma attraverso l’ascolto e la dolcezza.