La tradizione tantrica da cui deriva l’hatha-yoga è probabilmente l’unica eccezione al metodo della rinuncia caratteristico di tutte le forme di ricerca interiore non solo occidentali, ma anche orientali. In effetti sebbene la meta dello yoga sia fare esperienza di una dimensione unitaria della realtà, nella quale il nostro esistere come individui singoli e separati viene oltrepassato da un’esperienza totale, non-duale e per ciò stesso gioiosa, la maggior parte delle vie dello yoga classico di matrice vedica prevede un percorso ascetico di rinuncia che tende a riproporre dualismi fra ciò che è puro e ciò che è impuro, fra ciò che è effimero e ciò che è essenziale. Si ritrovano così anche nella terra d’Oriente le ben note distinzioni fra corpo e anima, dimensione sensibile e dimensione spirituale. Il tantra, al contrario, affonda le proprie radici nelle pratiche e nelle concezioni delle antiche popolazioni autoctone della civiltà della valle dell’Indo, legate ai culti della fertilità e della dea madre. Tan-tra letteralmente significa strumento d’espansione e, come tale, abolisce qualsiasi dualismo nella convinzione che ogni aspetto della realtà possa rappresentare uno strumento d’espansione, una porta cioè di accesso al Tutto.
Yoga in pillole
The goddess as a door - from The Tantric Way by Ajit Mukerjee
Cosa ne pensate? Cosa vi suggerisce?
Oltre che a una Dea come porta, mi fa pensare a una Dea come vuoto, con mani protese e orecchie in evidenza. La testa è vuota, ma ci sono le orecchie per sentire, manca il corpo ma ci sono le mani per toccare, percepire. E così si può oltrepassare una soglia, andare oltre, entrare in un altro luogo.
Ecco una delle prime testimonianze della pratica dello Yoga che ci fornisce l'archeologia. Questo arcaico Shiva, signore degli animali, sembra stare seduto proprio nella posizione del ciabattino che qui vediamo eseguire dal grande maestro BKS Iyengar.
Baddha Konasana ovvero posizione ad angolo chiuso; anche chiamata posizione del ciabattino. In questa postura si effettua Mula Bandha, il sigillo interno, contraendo la muscolatura della regione perineale.
Nell'Introduzione all'edizione italiana del celebre testo Hatha Yoga Pradipika, Giuseppe Spera introduce così il sigillo risalente all'antica civiltà della Valle dell'Indo, rinvenuto durante gli scavi di Mohenjo Daro...