FENOMENO YOGA
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FENOMENO YOGA © by Giulia Moiraghi


INTRODUZIONE AL METODO

Nel mondo dello yoga si tende a praticare da un lato forme di yoga molto dinamiche, molto impegnative sul piano fisico, che rientrano nel grande filone dell’ Hatha yoga, dall'altro, approcci allo yoga squisitamente meditativi, nei quali però non si usa il corpo.

Con Fenomeno Yoga ho voluto tenere insieme la dimensione corporea con quella meditativa.

Hatha yoga e raja yoga convivono grazie a un metodo che individua due momenti, non necessariamente successivi nel tempo: il "momento dell'azione" e il "momento contemplativo".
In due parole possiamo definire questo metodo come un metodo fatto dal “fare” e dal “lasciar accadere”.
E' una pratica nella quale c'è intensità, si sente bruciare il fuoco interno, ma che contempla altrettanti momenti cui l'azione viene sospesa e si entra in una fase nella quale ci si concede il tempo di esplorare ciò che grazie all'azione è stato creato. Ecco quello che lo yoga ti permette di scoprire, quello che chiamo il "fenomeno".

La metafora del fuoco è molto calzante per rappresentare un approccio nel quale si deve mettere in campo un’azione impegnativa come quella di creare un'architettura del focolare, e ancor prima andare a cercare la legna, tagliare i ciocchi, mettere insieme i ciocchi, sistemare sotto le ramaglie, i giornali appallottolati... c'è un sacco da fare per accendere un fuoco, ma una volta acceso devi anche essere in grado di fermarti, perché la foga può diventare quasi compulsiva e impedirti di stare con quello che avviene, con l’accadere del fuoco. Per l'innesco c'è bisogno di molto ardore, ma poi bisogna saper sostare sul fuoco, accudirlo, averne cura, evitando di fare azioni ingombranti, come spingere con l’attizzatoio o soffiare, che rischierebbero di spegnere il fuoco; piuttosto si tratta di osservarlo, curarlo e assestare un tocco, nel momento giusto, per ravvivarlo.
Ecco, questa metafora ci aiuta a capire qual è l'essenza di questo stile.

​Quindi da un lato c’è il fare, dall'altro c'è il lasciar accadere, da un lato c'è l'azione, dall'altra c'è la passione (secondo il significato etimologico di lasciarsi imprimere).

La prima fase è quella in cui bisogna bruciare il passato, bisogna polverizzare le abitudini, l'attitudine naturale verso la realtà, gli schemi mentali che ci impediscono di farne esperienza “come se fosse la prima volta”; e poi, una volta che si è fatto questo, c'è la possibilità di accedere ad una dimensione contemplativa in cui si lascia semplicemente accadere ciò che si dà, nei limiti in cui si dà alla nostra esperienza; una dimensione di allargamento del campo di attenzione, è una presa in consegna dell'apparire del mondo al di là delle categorie mentali, al di là dei pattern interpretativi: si tratta del manifestarsi di ciò che è, esattamente così come appare: ecco il metodo dello yoga fenomenologico!

Calandosi nella pratica sul tappetino e ritornando al corpo, questi discorsi apparentemente astratti si radicano in un comprendere intuitivo e spontaneo, vissuto nel proprio complesso psico-fisico, nella propria carne, e così ci appropriamo di una conoscenza che non può essere detta, ma solo sperimentata!

Si tratta di un metodo particolarmente adatto e rigoroso per introdurre all'esperienza dello yoga gli Occidentali, al di fuori di eccessive interpretazioni e concetti metafisici che spesso caricano l'ambito dello yoga, ma che sono per lo più a noi estranei.
Nello yoga infatti si tratta di “togliere” tutto quello che si può, piuttosto che di “aggiungere”, per tentare di arrivare all’essenziale, che non è mai una sostanza inerente a se stessa e autonoma, ma qualcosa che sorge in un intreccio di relazioni e interdipendenza. In ultima analisi questa è la scoperta di un rapporto non-duale fra noi e il mondo, dove i confini fra soggetto e oggetto si sovrappongono, per poi dissolversi.

Esce in edicola il 17 giugno con il Corriere della Sera la RISTAMPA del mio libro Cura e ardore (n.23 della collana Yoga: Teoria e Pratica, costo 6,90 euro). Il libro va prenotato in anticipo in edicola per poterlo far arrivare e aggiudicarselo prima che vada nuovamente esaurito...

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https://store.corriere.it/Cura-e-ardore/EYKsEWcVmnEAAAF26zs8wvGQ/pc?CatalogCategoryID=60asEWcWAosAAAFebBcHyC6X

 Evento in PRESENZA 20 giugno

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Short Bio

Giulia Moiraghi (Ph.D. in Filosofia) è una ricercatrice indipendente e pratica Yoga da quasi due decadi. Dopo la laurea con lode in Estetica contemporanea (Università degli studi di Milano) ha conseguito un dottorato di ricerca in Filosofia all'Università di Verona. È autrice di In cammino verso la cosa. Heidegger dall’estetica all’ontologia, Mimesis, Milano 2006, e ha scritto diversi saggi su argomenti filosofici. È insegnante di yoga, membro Y.A.N.I. (Associazione Nazionale Insegnanti di Yoga) e ha creato il metodo "Fenomeno Yoga" nel 2013 al fine di creare un ponte di dialogo tra le pratiche contemplative orientali e la ricerca fenomenologica occidentale: la pratica di posture, tecniche di respirazione e meditazione viene infatti elaborata fenomenologicamente. Nel 2017 ha pubblicato con il Corriere della Sera: Cura e Ardore. Il rigore e la passione della pratica yoga, RCS, Milano (ristampato nel 2021). Collabora come docente di filosofia nel Master "Neuroscienze, mindfulness e pratiche contemplative" e nella Summer-School "Consciousness and Cognition" dell’Università degli studi di Pisa. 

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GIULIA MOIRAGHI per la NUOVA COLLANA SULLO YOGA del CORRIERE DELLA SERA: "Cura e ardore" sarà in edicola venerdì 24 novembre.

Ho scritto il 14° volume, "Cura e ardore", della collana del Corriere della Sera. La collana "Yoga. Teoria e pratica" è in collaborazione con Yani (Yoga Associazione Nazionale Insegnanti) a cura di Barbara Biscotti e Stefano Castelli. 
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I miti da sfatare
News
http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2016/04/10/news/ecco-il-mondo-dello-yoga-tra-fascino-e-curiosita-1.13275927?ref=search
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Copyright Giulia Moiraghi 2015 per marchio, contenuti e foto. Si ringrazia Silvia Turri per la realizzazione di alcuni scatti www.silviaturri.it
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